Stepan Bandera è stato un filonazista ucraino e un collaborazionista delle SS durante l'invasione dell’Unione Sovietica; l’esercito insurrezionale ucraino (UPA), emanazione dell’ala estremista (OUN-B) dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) di cui Bandera fu leader, si macchiò tra l’altro di massacri e pulizia etnica ai danni della popolazione polacca. A lungo conosciuto praticamente solo da pochi storici specializzati, Bandera ha acquistato nel post Euromaidan una certa notorietà postuma anche oltre i confini in quanto figura di riferimento di vari gruppi nazionalisti e di estrema destra ucraini coinvolti nella crisi del Donbass poi sfociata nell'invasione russa. Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica gli è stata dedicata l’erezione di oltre 40 monumenti in vari oblast ucraini; nel 2010 ricevette dall’allora presidente ucraino Yuschenko la nomina postuma di Eroe dell'Ucraina, che però fu poi revocata anche a causa delle numerose polemiche che ebbe a suscitare sia in patria che altrove.
Su Wikipedia in italiano una prima e più che rudimentale pagina su Bandera nasce già nel lontano 2009. Facciamo un lungo salto temporale e arriviamo a fine 2021 con una versione il cui incipit recita:
Stepan Andrijovič Bandera (in ucraino Степан Андрійович Бандера?; Staryj Uhryniv, 1º gennaio 1909 – Monaco di Baviera, 15 ottobre 1959) è stato un politico ucraino, leader dell'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e fondatore dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA). Aderente all'ideologia fascista,[1] fu un criminale di guerra[2] e terrorista,[3] che collaborò con la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per combattere contro sovietici in Ucraina. Quando le truppe sovietiche si ritirarono da Leopoli, con l'"Atto di restaurazione dello Stato ucraino", annunciò la creazione di uno Stato ucraino indipendente e dichiarò di voler sostenere i piani espansionistici nazisti, giurando fedeltà ad Adolf Hitler.[4] La Germania nazista reagì negativamente alle richieste dei nazionalisti ucraini e invase la regione. Bandera venne internato come prigioniero politico nel Campo di concentramento di Sachsenhausen nel 1942, ma in seguito liberato nel 1944 perché dirigesse azioni di resistenza all'Armata Rossa.[5]
In quanto criminale di guerra, la sua figura rimane controversa poiché è stato, insieme ai suoi seguaci, in gran parte responsabile del massacro di civili polacchi[6] e in parte dell'Olocausto in Ucraina,[7] mentre nel suo Paese è stato insignito dell'onorificenza Eroe dell'Ucraina. La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi. Alla fine della guerra Bandera si rifugiò in Germania Ovest con la moglie e i figli, sotto la protezione degli angloamericani, ma fu assassinato a Monaco di Baviera da un agente del KGB nel 1959.
Volendo riassumere, mediante fonti verificabili e attendibili, l’incipit spiega che Bandera:
aderì all’ideologia fascista
fu un criminale di guerra
fu un terrorista
dichiarò di voler sostenere i piani espansionistici nazisti
giurò fedeltà ad Adolf Hitler1
A ben guardare, già in questa versione qualcosa di stridente c’è:
viene detto che “la sua figura rimane controversa”. In realtà non c’è assolutamente nessuna controversia nella sua figura, i cui tratti salienti sono noti, non ambigui e quindi niente affatto controversi: con alcune eccezioni irrilevanti, praticamente in tutto il mondo Bandera è considerato un collaborazionista dei nazisti, un criminale di guerra e un corresponsabile di massacri e pogrom. Quali sarebbero le controversie? Semmai sono controverse le figure di coloro che in tempi moderni hanno scelto come eroe nazionale un fiancheggiatore delle SS naziste con tutti gli annessi e connessi. Spacciare la sua figura come controversa è il tentativo di gettare dubbi sui suoi crimini e/o di sminuirli
viene fatta menzione delle “ritorsioni” subite dai familiari; sorvolando sul fatto che diversi dei familiari citati subirono in realtà delle condanne dopo regolari processi e che quindi l’utilizzo del termine “ritorsioni” altro non è che il frutto di un punto di vista non neutrale, l’informazione viene buttata lì a casaccio nell’incipit in maniera completamente scorrelata dal resto del discorso e, considerando la non enciclopedicità dei familiari, non dovrebbe affatto trovar posto nell’incipit. Per fare una analogia: il figlio di Stalin morì durante la guerra in un campo di concentramento tedesco, informazione senz’altro notevole ed eventualmente appropriata nel corpo della voce, ma che nessuno si sognerebbe mai di inserire a vanvera nel seppur chilometrico incipit della pagina di Stalin. E infatti Wikipedia in italiano è l’unica al mondo ad aggiungere il particolare delle “ritorsioni” nell’incipit di Bandera: questo risponde a nient’altro che alla volontà di stendere un malcelato velo di comprensione e pietà sul personaggio, e quindi indirettamente di giustificarne il culto. È una sorta di “ha fatto anche cose buone”, trasposto per l’occasione in un originale e scaltro “ha subito anche cose cattive”
Siamo però anni luce da quello che accadrà nei mesi successivi: dopo un’orgia di modifiche sull’onda del revisionismo in cui si ergono a protagonisti anche due pilastri di Wikinostra, vale a dire gli amministratori Bramfab (oltre 30 modifiche) e Actormusicus (oltre 50 modifiche, una vera scorpacciata!), si arriva alla versione del 20 maggio 2023, il cui incipit è rivoltato come un calzino come segue:
Stepan Andrijovič Bandera (in ucraino Степан Андрійович Бандера?; Staryj Uhryniv, 1º gennaio 1909 – Monaco di Baviera, 15 ottobre 1959) è stato un politico ucraino, leader dell'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e fondatore dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA).
Pur in seno ad una politica collaborazionista[1], per Bandera fu imprescindibile l'indipendenza dell'Ucraina, per proclamare la quale parve occasione propizia l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941. La Germania nazista risultò invece infastidita dal tentativo di restaurazione, nel territorio appena occupato, di uno Stato ucraino indipendente, anche se dichiaratamente allineato al progetto nazista. Il rapporto con i tedeschi fu perciò complicato e segnato da arresti che costarono a Bandera anche l'internamento nel lager di Sachsenhausen. Nel 1944 fu liberato affinché conducesse azioni di sabotaggio contro l'Armata Rossa.
A guerra finita, riparò in Germania Ovest con moglie e figli, sotto protezione alleata. Fu assassinato a Monaco di Baviera da un agente del KGB nel 1959.
Figura controversa della storia ucraina contemporanea, nell'ovest del paese Bandera è esaltato da alcuni come eroe nazionale, mentre a sud-est, tra la minoranza russa, è ricordato come traditore fascista e alleato di Hitler.[2][3][4] Nel 2010, il presidente ucraino Viktor Juščenko gli conferì l'onorificenza postuma di Eroe dell'Ucraina, revocata nel 2011 sulla base di una sentenza della Corte amministrativa distrettuale di Donec'k.
Nonostante si ritenga che, insieme ai suoi seguaci, abbia forti responsabilità nel massacro di civili polacchi[5] e nell'Olocausto in Ucraina,[6][7] si tratta di una figura centrale del nazionalismo ucraino. La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.
Un autentico stravolgimento, con i punti salienti che seguono:
il collaborazionismo con le SS naziste diventa un generico e ambiguo “politica collaborazionista” non si sa più bene esattamente con chi: coi nazisti? Coi sovietici? Coi templari? Coi marziani? Con Wikinostra? L’unico risultato di questa bislacca espressione è quello di offuscare la comprensione del lettore
il fatto che fosse un fascista e alleato di Hitler diventa opinione esclusiva della minoranza russa del sud-est ucraino, quando invece è la storiografia occidentale in toto2 a ritenerlo propugnatore di una ideologia parafascista
con l’intento di suscitare una sorta di rilassata complicità nel lettore vengono introdotte espressioni degne di un romanzetto rosa scritto da un quindicenne (anagraficamente e mentalmente):
“Pur in seno alla politica colloborazionsita”: forse quel seno stimola i bollenti spiriti del nostro quindicenne, ma perché diavolo “pur in seno”? E soprattutto perché “pur”? Il collaborazionismo coi nazisti fu elemento essenziale della politica indipendentista di OUN, niente affatto in contrasto con essa
“la Germania nazista risultò infastidita”: infastidita può risultare tutt’al più la fidanzatina del nostro quindicenne se una sua amica/rivale si presenta al ballo di fine anno col suo stesso identico vestito
“il rapporto con i tedeschi fu perciò complicato”: al massimo è complicato il tira e molla nell’adolescenziale rapporto di coppia del nostro quindicenne con la fidanzatina
è sparito qualsiasi riferimento al fatto che fosse stato un terrorista, quando invece nel 1934 organizzò con successo l'omicidio di un ministro polacco e per questo fu inizialmente condannato a morte
è sparito qualsiasi riferimento al fatto che fosse stato un criminale di guerra, quando invece l’UPA, emanazione di una organizzazione di cui Bandera fu leader, fu responsabile di massacri di civili
si scrive che l’onorificienza postuma di Eroe dell’Ucraina fu revocata nel 2011 “sulla base di una sentenza della Corte amministrativa di Donetsk”, ammiccando fra le righe che fu solo la minoranza filorussa a determinare la revoca, senza invece fare alcun riferimento allo sdegno suscitato in Occidente, incluso il Parlamento Europeo che poche settimane dopo la nomina approvò una risoluzione in cui “(…) deplora profondamente la decisione del Presidente uscente dell'Ucraina, Viktor Yushchenko, di attribuire a Stepan Bandera, uno dei leader dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN), che ha collaborato con la Germania nazista, il titolo postumo di «Eroe nazionale dell'Ucraina»; auspica, a questo proposito, che la nuova dirigenza ucraina riveda tali decisioni e mantenga il suo impegno nei confronti dei valori europei (…)”
“(…) Nonostante si ritenga che (…)”: sulla falsa riga del già citato “pur”, un’altra avversativa per intorbidare ulteriormente le acque
Il lettore può spaparanzarsi comodamente in poltrona e godersi appieno la delirante discussione che ha condotto a questa tragicomica versione, una delle tante immarcescibili perle di Wikinostra; in particolare la motivazione per eliminare il “criminale di guerra” è davvero degna di nota e arriva dal solito fuoriclasse Actormusicus, che oltretutto chiede man forte al suo compagno di merende Kirk39, un altro campione epocale di Wikinostra, neanche si trattasse di Erodoto:
A margine, e chiedo anche il parere di Kirk39, mi salta all'occhio ora: di Hitler non scriviamo in sezione iniziale che fu criminale di guerra. Giustamente, perché lo fu senz'altro ma si uccise prima di subire un processo. Neppure Bandera ha avuto un processo, che mi consti. Però di lui scriviamo che fu criminale di guerra sulla base di quella che è, di nuovo, una fonte giornalistica — (Actormusicus)
Nessuno fa notare al geniale Actormusicus che per Hitler viene usata nell’incipit una espressione ancora più drastica che non lascia scampo, ovvero:
(…) responsabile della morte di milioni di persone, Hitler fu propugnatore di un'ideologia nazionalista e razzista, nonché di una politica di discriminazione e sterminio (…)
Lo stesso dicasi ad esempio per Himmler:
(….) uno dei maggiori responsabili della instaurazione del cosiddetto "Nuovo ordine nazionalsocialista" nonché il diretto organizzatore della Soluzione finale della questione ebraica all'origine dell'Olocausto (…)
Le responsabilità criminose di Bandera invece, tolto il “criminale di guerra”, finiscono in coda all’incipit e sfumano in un sottilmente ambiguo:
“nonostante si ritenga che, insieme ai suoi seguaci, abbia forti responsabilità nel massacro di civili polacchi e nell’Olocausto”
Quel patetico “nonostante si ritenga” toglie certezza al coinvolgimento e quel furbissimo “forti responsabilità” sembra quasi suggerire che non ebbe il “massimo” delle responsabilità ovvero che sì, forse avrebbe potuto impedire i massacri, ma in fin dei conti non vi fu direttamente coinvolto.
In tempi più recenti e dopo lunghe polemiche costate i consueti blocchi ai danni di vari utenti, l’incipit è stato leggermente rivisitato, grazie però solo ad un altro admin, quel Vituzzu già più volte citato da Wikiperle (ad esempio qui e qui); ma escluso il reinserimento della menzione dell’omicidio del ministro polacco restano sostanzialmente inalterate tutte le criticità elencate in precedenza.
Un capolavoro immortale di Wikinostra.
la scelta del termine “giuramento” è forse l’unico punto dubbio della lista: nell’Atto di restaurazione dello Stato ucraino proclamato dall’OUN nel 1941 e all’epoca proposto come fonte, uno degli articoli recita infatti:
Il nuovo Stato ucraino lavorerà a stretto contatto con la Grande Germania nazionalsocialista, sotto la guida del suo leader Adolf Hitler che sta formando un nuovo ordine in Europa e nel mondo e sta aiutando il popolo ucraino a liberarsi dall'occupazione moscovita.
Una dichiarazione di intenti che non lascia spazio a dubbi sul rapporto con Hitler e il Terzo Reich, ma a voler esser pignoli non c’è traccia di alcun “giuramento” pronunciato da Bandera; il senso comunque non cambia un granché
si consulti per esempio la monumentale biografia di Bandera scritta dallo storico polacco e residente in Germania Grzegorz Rossolinski-Liebe, oppure l’articolo “The OUN, the UPA and the Holocaust” dello storico svedese-statunitense Per Anders Rudling, entrambi al di sopra di ogni sospetto di partigianeria