Iniziamo la nostra rassegna con uno degli episodi più controversi su Wikipedia in italiano, in cui Wikinostra ha dato il meglio di sé: la strage di Odessa del 2014.
Premessa
Venerdì 2 maggio 2014 la città ucraina di Odessa fu teatro di violenti scontri tra manifestanti pro-unità e pro-Maidan da una parte e manifestanti pro-federalismo e anti-Maidan dall’altra (questi ultimi definiti impropriamente “filorussi” nella consueta orgiastica e distorsiva semplificazione giornalistica che ormai ammorba anche le testate teoricamente più prestigiose). Gli scontri si conclusero tragicamente con la morte di complessivamente 48 persone, di cui 46 tra i manifestanti pro-federalismo e anti-Maidan; di questi 46 ben 42 perirono per le conseguenze dirette o indirette dell’incendio divampato nella Casa dei Sindacati in cui alcuni di essi si erano rifugiati. Delle 48 persone, 6 invece non perirono nell’incendio bensì furono uccise da colpi di arma da fuoco ben prima dell’incendio: teniamo a mente questo punto fondamentale e questi numeri, vi ritorneremo a breve e in chiusura di post. Oltre ai decessi, come riferito dal personale ospedaliero della città, i feriti furono 174, di cui 25 in condizioni critiche. Secondo quanto riferito dal report dell’Alto Commissariato per i diritti umani dell’ONU (OHCHR), si contarono 27 persone con ferite d'arma da fuoco, 31 con ferite da taglio e 63 con ferite da oggetti contundente: teniamo a mente anche questi particolari. Successivamente alla tragedia, varie inchieste giudiziarie non hanno mai chiarito se l’incendio sia divampato davvero a causa di bombe molotov lanciate dai manifestanti pro-unità e pro-Maidan, come sostenuto da numerosi fonti soprattutto (ma non solo) vicine ai manifestanti pro-federalismo e anti-Maidan, tra le fila delle quali si registrò la stragrande maggioranza delle vittime (46 su 48) nonché la totalità di quelle decedute nella Casa dei Sindacati. Nel 2019 l'OHCHR attribuì l’arenarsi delle indagini alle pressioni subite dai giudici che si occupavano dei casi, nonostante alcuni testimoni avessero identificato i presunti responsabili. Ad oggi (settembre 2023) nessuno ha mai subito una condanna per i tragici fatti.
Denominazione
Nel dare il nome in italiano a un evento che abbia provocato la morte di decine di persone, esistono con non molte eccezioni le seguenti casistiche:
se l’evento è una catastrofe di origine naturale che è intrinsecamente causa di decessi, l’evento prende il nome dell’evento naturale stesso (Terremoto dell’Irpinia, Alluvione della Cina del 1931, Eruzione del Krakatoa del 1883);
negli altri casi invece, soprattutto se la causa è dolosa o preterintenzione e/o se l’evento ha lasciato una ferita profonda nella memoria collettiva della società in cui è avvenuto, l’elemento “tecnico” che lo ha scatenato cade in secondo piano e si sceglie tipicamente un sostantivo generico che evidenzi il tragico bilancio in termini di vite umane; sostantivi che rientrano in questa tipologia sono “strage”, “massacro”, “tragedia” e “disastro”.
Vediamo alcuni esempi, in gran parte celebri, del secondo caso:
Strage dell’Italicus (e non “
attentatodell’Italicus”)Disastro del Vajont (e non “
franadel Vajont”)Disatro di Marcinelle (e non “
incendiodi Marcinelle”)Strage di Bologna (e non “
bombadi Bologna” né “attentatodi Bologna”)Strage dell'Heysel (e non “
scontridell’Heysel né “crollo della curvadell’Heysel)Tragedia di Superga (e non “
incidenteaereo di Superga”)Strage di Capaci (e non “
bombadi Capaci” né “attentatodi Capaci”)Strage di via D'Amelio (e non “
bombadi via D’Amelio né “attentatodi via D’Amelio”)Disastro del Moby Prince (e non “
incendiodel Moby Prince” né “incidentedel Moby Prince)Massacro di Shakaola (e non “
digiunodi Shakaola)Strage (o disastro) di Viareggio (e non “
incidente ferroviariodi Viareggio1)
Un ulteriore e più sottile aspetto da valutare per la scelta di un termine generico può essere quello della multifattorialità dei decessi: se le cause dei decessi sono molteplici, sarà forse più opportuno scegliere un nome “super partes” che non privilegi i singoli fattori. Nel caso di Odessa vi furono sì prevalentemente vittime per l’incendio ma si registrarono anche morti per colpi di arma da fuoco (e torniamo al punto lasciato precedentemente in sospeso), oltre che numerosi feriti per lo stesso motivo: scegliere il nome “incendio” finirebbe per omettere uno dei fattori violando quindi questo aspetto di buon senso. Riassumendo: i tragici eventi di Odessa condividono col secondo caso, di cui è stata data ampia casistica, sicuramente la ferita nella memoria collettiva, probabilmente (anche se formalmente non accertato dalla giustizia) la causa dolosa o preterintenzionale, e infine i decessi furono causati da multifattorialità: difficilmente dunque si commetterebbe un errore denominando l’evento “Strage di Odessa”, “Massacro di Odessa” o al limite “Tragedia di Odessa”. Sfortunatamente tutta la disamina fin qui presentata ha due piccoli difetti:
è frutto di quello che Wikipedia chiamerebbe “ricerca originale”, che in quanto tale non può trovare spazio nell’enciclopedia: quello che conta per Wikipedia sono, giustamente, le sacre fonti;
si rafforza con degli esempi, ovvero procede per analogia. Senza dilungarci troppo, il ricorso all’analogia in Wikipedia è quell’opinabilissima arma a doppio taglio che finisce per far prevalare la legge del più forte: se le analogie le fanno gli admin, saranno coronate dal successo; se invece le fa il povero utente finito nella fossa dei leoni, esse gli saranno fatali.
Sia come sia, visto che contano le sacre fonti, il wikipediano genuino si chiederà: come si saranno riferite all’evento le sacre fonti in italiano? Vediamo più da vicino:
“Strage di Odessa”: Il Secolo XIX, 3 maggio 2014
“Strage di Odessa”: Repubblica, 4 maggio 2014
“Strage di Odessa”: Panorama, 9 maggio 2014
“Strage di Odessa”: Huffingtonpost, 13 luglio 2014
“Strage di Odessa”: Insideover, 12 maggio 2017
“Strage dei sindacati”: Il Corriere della Sera, 1 maggio 2022
“Strage di Odessa”: RaiNews, 1 maggio 2022
Anniversario della “Strage di Odessa”: Il Giornale, 2 maggio 2022
Anniversario della “Strage di Odessa”: LA7, 2 maggio 2022
“Strage di Odessa”: AGI, 2 maggio 2022
“Strage di Odessa”: Il Manifesto, 3 maggio 2022
In pratica dal 2014 al 2022 tutta la stampa italiana di qualsiasi orientamento ha utilizzato senza tentennamenti il termine “strage” nel titolo di qualche articolo: basta e avanza per convincersi che sia semplicemente buon senso rinominare la pagina Wikipedia “Strage di Odessa”.
Wikinostra
La pagina di Wikipedia in italiano invece è attualmente denominata “Incendio di Odessa”, dopo un estenuante tira e molla che ha avuto luogo sulla pagina di discussione e che attirò pure l’interesse della stampa: la trasmissione Report vi dedicò diversi minuti in una puntata in cui il tema era proprio Wikipedia. Per molto tempo, l’ultima volta a marzo 2022, il nome è stato “Strage di Odessa”; l’autore dell’ultima ridenominazione in “incendio” fu l’amministratore Trinacria Golem. Lo scopo di questo post non è quello di dilungarsi su altri aspetti estremamente critici del testo della pagina, però prima di approfondire il tema della ridenominazione è impossibile esimersi dal sottolinearne almeno due:
sulla falsa riga di una parte della stampa nazionale (come riportato anche all’inizio di questo post) viene usata la distorsiva espressione “filorussi” quando sarebbe stato corretto invece utilizzare espressioni come “pro-unità”, “anti-Maidan” o al limite “anti-governativi”;
l’incipit fa menzione di “sostenitori del nuovo corso politico determinatosi in Ucraina”; in realtà, più propriamente, si trattò in gran parte di ultras ed estremisti di destra. Ma soprattutto, gli admin di it.wiki si rifiutarono categoricamente di pubblicare l'informazione, peraltro riportata in Wikipedia in inglese, per cui a ricorrere a tali ultras ed estremisti di destra invece che alle forze dell’ordine per liquidare il presidio federalista furono niente di meno che le autorità cittadine: queste ultime quindi impiegarono mezzi violenti e illegali che furono poi tra le concause della tragedia. Tra gli amministratori che con più ostinazione si opposero all’inserimento di questa importante informazione si distinse in particolar modo Bramfab; per concederci una nota di colore, ricordiamo anche che costui nella discussione storpiò più di una volta “Maidan” in “Maiden”.
Tornando al tema del nome della pagina, su cui è incentrato questo post, il pattern nella discussione è stato un classico: un utente non privilegiato (in questo caso Mhorg) fa riferimento alla lunga lista di fonti che parlano di “Strage”, purtroppo si ritrova da solo contro una muta di amministratori che i privilegi invece li hanno e finisce per soccombere; probabilmente è solo la sua lunga storia di edit a salvarlo dal blocco infinito. Nella pagina di discussione si trovano delle vere e proprie perle per giustificare “incendio”; protagonisti due ineffabili amministratori, Argeste e Actormusicus, che probabilmente ritroveremo in seguito in altri casi. Argeste è sicuro e lapidario:
Ribadisco solo una considerazione: la lingua italiana usa le espressioni "rogo" e "incendio" anche in riferimento a fatti le cui responsabilità sono chiare (cfr. rogo di Primavalle e incendio del Reichstag)
(Argeste)
Argeste qui si dà la zappa sui piedi scegliendo due esempi del tutto impropri: infatti dimentica (o finge di dimenticare) che nel primo rogo che cita vi furono 2 morti, mentre nel celebre incendio del Reichstag non ci fu alcuna vittima; si tratta quindi di due episodi lontani anni luce dai quasi 50 decessi dei fatti tragici di Odessa, che oltretutto videro non solo l’incendio ma anche scontri, violenze, colpi di arma da fuoco. Un tentativo di argomentare di chi in realtà non ha argomenti ed è alla disperazione, coprendosi così di ridicolo. Essendo però amministratore può far prevalere con la prepotenza il suo bislacco punto di vista.
Le argomentazioni di Actormusicus, un fuoriclasse dell’intrattenimento su cui ci auguriamo di poter tornare in futuro come merita, sono invece come è sua consuetudine un capolavoro di contorsioni illogiche ed espressioni inutilmente enfatiche in salsa di supponenza per sostenere scempiaggini, peccato solo che in questo caso sia insolitamente conciso, altrimenti l’intrattenimento sarebbe stato indimenticabile:
Wikipedia è un'enciclopedia e dice pane al pane e vino al vino. Questo è un incendio, e termine più adatto non potrebbe esistere visto che descrive tanto l'evento quanto l'atto che lo provoca (cfr. i. fortuito, doloso). Non così rogo e tanto meno strage. La questione è chiusa da tempo, chi vuole riaprirla deve portare altro che i titoli sanguinosi della stampa italiana.
(Actormusicus)
A parte che Wikipedia è un enciclopedia e quindi cosa c’entrino pane e vino lo sa solo Actormusicus, a parte che più che il pane e il vino ci sono i corpi e il sangue delle vittime degli scontri, a parte che la questione è sì chiusa ma solo per un atto imposto da un un paio di prepotenti probabilmente con le spalle larghe, a parte che i titoli riportati da Mhorg sono di numerose testate prestigiose e non presi dal volantino distribuito da uno studentello davanti alla scuola, e a parte che se non gli piacciono i titoli “sanguinosi” significa che non gli piacciono i fatti realmente accaduti che quei titoli descrivono e che evidentemente preferisce censurare; ebbene a parte tutto questo, ci siamo già dilungati nel paragrafo precedente con una lista di eventi tragici, tre dei quali incendi, in cui è stato scelto il termine generico e non quello particolare della causa scatenante. Ma Actormusicus, come il “collega” Argeste, non sa, o finge di non sapere. Se proprio “strage” non va giù, al limite un termine meno sanguinoso ma più corretto che si sarebbe potuto usare per rifersi ai tragici eventi sarebbe stato “Scontri di Odessa”; ma forse un termine di questo tipo non avrebbe avuto l’aura di “fatalità del tutto casuale, quindi né volontaria né preterintenzionale”, che invece ha magnificamente la parola “incendio” e che forse proprio per questo ha attirato le prepotenti preferenze degli sgherri in quello che, voluto o meno, a voler essere dietrologi si potrebbe definire un piccolo capolavoro di guerra cognitiva soft. Accade infatti che i molti lettori meno smaliziati o più frettolosi, leggendo e memorizzando la prima cosa che incontrano, cioè l'incendio del titolo, perdono immediatamente e irrimediabilmente contatto con la realtà degli scontri, delle violenze e delle sparatorie, e finiscono in una suggestione onirica politicamente molto più rassicurante in cui forse un fulmine imprudente, una malvagia autombustione improvvisa o una sigaretta gettata accesa con fatale noncuranza, cioè eventi sfortunatissimi ma imprevedibili, hanno invitabilmente provocato vittime ignare trovatesi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Una eccellente opera d’arte di manipolazione e disinformazione.
L’oblio di 6 morti
Ma soprattutto né Argeste né Actormusicus notano un altro aspetto che si potrebbe definire buffo se non fosse tragico, oltre che gravemente distorsivo per la correttezza dell’informazione che una enciclopedia dovrebbe dare: l’ostinazione di voler denominare l’evento “incendio” si è portata dietro per coerenza l’oblio dei 6 morti per colpi di arma da fuoco, per cui il numero di morti complessivo riportato in testa alla pagina è 42 (falso) e non 48 (vero), come invece riportano correttamente Wikipedia in inglese, tedesco, spagnolo, svedese e polacco. Wikinostra è passata anche sopra ai cadaveri e si è resa veramente ridicola di fronte a tutto il mondo.
Qui in realtà la pagina su Wikipedia in italiano, come nel caso della Strage di Odessa, ci sorprende denominando l’evento proprio “Incidente ferroviario”, forse perché essendovi stati coinvolti personaggi molto in alto si ha paura a chiamare le cose come si dovrebbe; ma almeno c’è la creanza di specificare subito e in neretto “anche noto come strage di Viareggio”
Stupisco del fatto che a questo post grave non siano seguiti commenti. Argeste è la nube tossica che tutto oscura (al di là del suo grecorum e del "vento che non si imbriglia"), mentre Actormusicus... Che dire? Bastano la sua chiassosa pagina utente multicolor, la firma sbilenca (passione, quella delle firme "personalizzate" di tutti gli admin e affiliati, sebbene sia scritto che su WP le firme dovrebbero risultare comprensibili), le allusioni "bachiane" (un "Bach" da tarantella), gli zoppi pentagrammi da paleozoico della notazione online, per coglierne l'ego ipertrofico. Non motivato. A meno che nell'ego possano figurare: la magna stoltezza e l'idiosincrasia patologica per la "stampa nazionale". Qualche critico deve averne stroncato agli albori, su qualche giornale, il "talento". Per cui si è riciclato admin. Colpevole distorsore dei fatti, di storia ignorantissimo. Che la Strage di Odessa sia nelle mani di un vento mefitico che appesta e imbriglia (sì: gli altri), nonché di un omino cvm violino è una tragicommedia. Più tragi che commedia.