Nel post inaugurale di questo blog abbiamo parlato di uno dei più incredibili scandali di manipolazione dell’informazione messi in atto su Wikipedia in italiano, e cioè quello che ha visto degli scontri violenti culminati in una strage con decine di morti trasformati in una specie di incendio per autocombustione: più precisamente, il titolo della pagina dedicata alla Strage di Odessa del 2014 fu cambiato nel tragicomico “Incendio della Casa dei Sindacati di Odessa” (che al mercato mio padre comprò), una presa di posizione imposta da alcuni amministratori (tra i quali spiccarono Argeste e Actormusicus) nonostante le proteste di molti utenti normali e nonostante il fatto che il 99% delle fonti italiane di qualsiasi orientamento politico abbia sempre parlato e continui tuttora parlare giustamente di strage:
Odessa blindata nell'anniversario della strage alla Casa dei sindacati (Repubblica)
Odessa e la strage dei sindacati (Corriere della Sera)
Odessa, l’anniversario della strage (RaiNews)
Strage di Odessa, il nazismo è tornato in Europa (HuffingtonPost)
La strage di Odessa del 2 maggio 2014 (AGI)
Strage di Odessa, video choc (Secolo XIX)
La strage di Odessa (Manifesto)
La strage senza colpevoli e il lato oscuro di Odessa (Il Giornale)
L’imposizione del fuorviante titolo su Wikipedia in italiano è talmente grottesca che per coerenza ha avuto come vergognosa conseguenza il falso numero di morti riportati (42 invece che 48), caso unico tra tutte le varie versioni linguistiche di Wikipedia: se è vero infatti che nessuna Wikipedia titola “strage” (indirettamente ma chiaramente per motivi politici e ideologici) , è altrettanto vero che praticamente in tutte le versioni il titolo tiene conto degli “scontri” violenti e non solo dell’incendio. Vediamo meglio:
“2014 Odesa clashes” (scontri) (wiki in inglese)
“Affrontements à Odessa” (scontri) (wiki in francese)
“Ausschreitungen in Odessa” (scontri) (wiki in tedesco)
“Enfrentamientos en Odesa” (scontri) (wiki in spagnolo)
“Confrontos de Odesa em 2014” (scontri) (wiki in portoghese)
“Zamieszki w Odessie” (disordini) (wiki in polaccco)
“2014년 5월 2일 오데사 충돌” (incidenti) (wiki in coreano)
“敖德萨冲突”(conflitto) (wiki in cinese)
“اصطدامات أوديسا” (collisioni) (wiki in arabo)
Di conseguenza in praticamente tutte le versione eccetto quella italiana i morti riportati sono correttamente 48 perché vengono incluse altrettanto correttamente anche le ulteriori 6 vittime perite per colpi di arma da fuoco (e non nell’incendio successivo), vittime di cui invece il regno italico dei geniali amministratori wiki si dimentica clamorosamente, coprendosi come al solito di ridicolo:
No cari admin, i morti non furono 42, bensì 48! Ma cosa diavolo avete in testa?
Tornando al titolo, di norma le altre Wikipedia non dovrebbero comunque essere considerate per quella in italiano che deve invece affidarsi a fonti (meglio se in italiano), e le fonti in italiano, come già visto, parlano esclusivamente di strage, per cui “strage” doveva essere il titolo della pagina in italiano. Ma si sa, le mode sono mode: quella dei nostri tempi indimenticabili è di colore gialloblu, e con ogni probabilità il titolo che gli amministratori hanno imposto per la pagina italiana è proprio in ottemperanza e omaggio a quella in lingua ucraina, tra le pochissime a titolare “incendio”.
Dopo questa dolorosa premessa, facciamo adesso un piccolo salto temporale in avanti e arriviamo al 2025: a seguito di una lunga causa giudiziaria (nota come "Vyacheslavova e altri contro Ucraina") intentata da alcuni familiari delle vittime della strage, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) ha emesso una sentenza in cui ha condannato le autorità dell'Ucraina per gravi negligenze, tra cui l'incapacità di prevenire la violenza, i ritardi nei soccorsi e l'insabbiamento delle indagini. La sentenza ha riconosciuto la violazione del diritto alla vita e criticato l'inazione delle autorità locali e della polizia; infine, ha evidenziato il ritardo nella consegna dei corpi ai familiari delle vittime, ad alcuni dei quali è stato anche riconosciuto un risarcimento in denaro. Significativo, ma non sorprendente, il silenzio assordante dei media mainstream italiani su questa notizia: quasi nessuna testata tra quelle autoproclamatesi custodi della libertà di informazione infatti ha osato parlarne; Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, Il Giornale, la Rai: silenzio tombale. Occhio non vede, cuore non duole, lettore non sa. Fa nobile eccezione, tra le poche altre, il Fatto Quotidiano, che titola inequivocabilmente:
Strage Odessa, la Cedu ora condanna l’Ucraina
Il governo “non ha fatto chiarezza”
Sarebbe quel tanto che basta per prendere l’articolo del Fatto come fonte autorevole e verificabile e aggiungere l’informazione della sentenza su Wikipedia. Infatti un IP anonimo apre in discussione la sezione “Sentenza della corte Europea dei diritti dell'uomo del 13 marzo 2025” e riporta la sentenza con tanto di link chiedendo che venga aggiunta alla voce:
Qualcuno potrebbe includere le conclusioni a cui è giunta questa sentenza? Giovedì 13 marzo 2025, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha stabilito all'unanimità che le autorità ucraine non hanno adottato misure adeguate per prevenire o fermare la violenza a Odessa e non sono riuscite a "garantire tempestive misure di salvataggio per le persone rimaste intrappolate nell'incendio". La decisione unanime ha anche criticato i funzionari per la loro incapacità di "istituire e condurre un'indagine efficace sugli eventi", riecheggiando le preoccupazioni sollevate in precedenza dalla Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. La sentenza è stata emessa in risposta a sette domande presentate da 28 persone, tra cui 25 parenti delle vittime e tre sopravvissuti. La corte ha anche ordinato un risarcimento ai ricorrenti presenti nel caso.
https://hudoc.echr.coe.int/eng#{%22itemid%22:[%22001-242505%22]}
Già, cosa c’è di più semplice? Basterebbero dieci minuti e tre righe! Purtroppo quando c’è di mezzo Wikinostra e i POV degli onnipotenti admin non solo niente è semplice, ma al contario alcune cose sono spesso semplicemente impossibili. La prima reazione arriva proprio da Argeste, uno degli admin che più caldeggiò il cambio di titolo con argomentazioni grottesche1 e che nel frattempo è stato premiato con l’ulteriore flag di arbitro di ArbCom, e già si capisce da quanti piani si casca. Il commento, oltre che ignorare furbescamente la richiesta dell’IP, è infatti incomprensibile e senza senso:
Solo un'osservazione a margine: non mi sembra una sentenza filo-ucraina. E parla di incendio ("fire") non di rogo ("stake", o "burning").
— Argeste
Eh? Cosa? Chi ha mai parlato di sentenza filo-ucraina? E chi ha mai parlato di incendio o rogo??? Non certo l’IP a cui sta rispondendo. Ma con chi stai parlando, Argeste? Forse ti sei sbagliato e volevi rispondere in uno dei canali occulti riservati agli admin (argomento di recente discussione sul forum di Gitz) in cui di prepotenza prendete decisioni anche sulle voci di Wikipedia, alla faccia della trasparenza? Ehi Argeste, concentrati, un piccolo sforzo! Si sa che gli altri admin sui canali riservati fremono per una tua risposta e hanno la priorità, ma forse possono anche pazientare qualche minuto!
Ma questo è solo un aperitivo: il piatto forte è il battibecco tra Carmela Angela, utente di lungo corso intervenuta a più riprese per chiedere anche lei l’aggiunta della sentenza, e il mitico Quinlan, grande protagonista in molti post di questo blog nonché ex admin dimessosi recentemente, una perdita che ha sicuramente gettato l’enciclopedia online nello sconforto più disperato. Quinlan interviene più volte a gamba tesa con dei muri di testo involuti, privi di senso e fuori tema, adatti al limite al commiato al bar sotto casa davanti al bicchiere della staffa, non certo alla discussione su un’enciclopedia, in fin dei conti solo per ribadire a sé stesso e agli altri il suo POV, suo e quello degli altri admin che dal cambio del titolo in poi tengono la voce in ostaggio. Gli interventi di Quinlan sono incredibili per almeno tre motivi:
la butta in caciara dirottando del tutto gratuitamente l’attenzione sul titolo e sui massimi sistemi, arrivando perfino a citare la “crisi del teatro Dubrovka” che non c’entra assolutamente niente con la voce in questione, quando invece la richiesta dell’IP anonimo e di Carmela è semplicemente l'inserimento della sentenza CEDU nella voce, e non il titolo
si fa forte citando le altre Wikipedia mentre in altre circostanze e in altre voci chiunque lo faccia viene bullizzato ("Wikipedia non è fonte di sé stessa!")
comunque sia prende fischi per fiaschi perché, come già visto, quasi tutte le altre wiki, inclusa quella in inglese, usano "scontri" nel titolo e non incendio!
Non c’è però da sorprendersi: come ci spiega Carmela nel primo dei suoi commenti, Quinlan è quello che (a proposito di mode) da admin aveva la pagina utente con la bandierina gialloblu ucraina come se fosse su un social network2 qualsiasi di bimbiminkia tifosi di calcio, bandierina che poi, contando sulla memoria corta degli utenti, rimosse perfino dalla cronologia, probabilmente per occultare la sua smaccata non neutralità su certi argomenti, che avrebbe però dovuto suggerirgli di stare alla larga da certe discussioni, soprattutto quando era admin. Rendiamoci conto in che mani è finita Wikipedia in italiano!
Argeste dal canto suo interviene nuovamente con l’ennesima sottile manipolazione:
Chiarimento su richiesta di Bramfab e dell'IP: con il brevissimo commento di qualceh giorno fa ho solo fatto notare che la sentenza della CEDU (che è in inglese, ma l'inglese èp traducibile) non si riferisce agli eventi appellandoli "strage", "massacro" o "rogo" ma semplicemente "incendio"
— Argeste
Ma proprio no! A parte il fatto che una sentenza giuridica utilizza un linguaggio tecnico cui non appartengono termini come “strage” o “massacro”, la sentenza CEDU comunque non si riferisce affatto agli eventi appellandoli semplicemente come incendio, ma usa un’espressione complessa che fa riferimento sia agli scontri che alla tragica perdita di vite umane:
"Mass disorder in Odesa in May 2014 and a fire in the Trade Union Building resulting in loss of life and injuries"
Argeste, ma leggi almeno? Sembrerebbe di no!
Non poteva poi mancare l’intervento fiume dell’ineffabile admin Bramfab che, con un debordante copia e incolla inutile e a caso di larghi estratti della sentenza senza neanche scomodarsi a tradurli, ci tiene a ribadire che il titolo resta incendio perché lo dice lui, nonostante il tema della discussione non sia affatto il titolo bensì, repetita iuvant, proprio la sentenza CEDU. Infine, a completare la consueta galleria degli orrori ci si butta a capofitto anche il mitologico admin Kirk39, un pilastro irrinunciabile per Wikipedia e per la cultura in generale noto per il suo lessico forbito, il suo approccio professionale e il suo atteggiamento amichevole e collaborativo coi nuovi utenti, che fa quello che gli riesce meglio, cioè spazza via per supposta evasione un commento conciso ma eccellente, incluse le fonti, di un altro che IP che chiedeva l’aggiunta della sentenza e che bastava semplicemente copiare e incollare nella voce!
Prima di concludere, un’ulteriore triste osservazione: sia i nostri adorati admin o ex admin Argeste, Bramfab e Quinlan da una parte, che Carmela dall’altra, commettono una svista madornale:
“citato poco sopra (grazie) intervengo solo per sottolineare come il titolo sia semplicemente in linea con le altre edizioni (nelle quali si usa il termine "incendio"). Riguardo al resto la parola spetta ai colleghi. Un caro saluto”
— Quinlan
“Sul titolo hai ragione, a parte la voce inglese che titola 2014 Odesa clashes, essendo l'incendio trattato in un paragrafo della voce”
— Carmela Angela
No Carmela, Quinlan non ha affatto ragione: il titolo non è per niente in linea con le altre edizioni e la voce inglese non è per niente un’eccezione! Come già abbondantemente spiegato all’inizio, quasi tutte le altre edizioni usano il termine scontri e non incendio! Siamo ai confini dell’incredibile, la realtà capovolta talmente bene dagli admin che perfino gli utenti normali in buona fede finiscono per avere le allucinazioni.
Sia come sia, le lunghe divagazioni degli admin sono una tattica consolidata che come al solito serve solamente per alzare una fitta cortina fumogena ed evitare di apportare cambiamenti alla voce, che resta quindi inalterata per loro volere: una vera e propria censura enciclopedica per evitare che qualsiasi informazione anche un minimo scomoda possa scalfire la narrazione di turno che difendono con le unghie e con i denti. E così il cerchio si chiude: dopo l’insabbiamento delle autorità ucraine attestato dalla sentenza CEDU, arriva anche l’insabbiamento di Wikinostra sulla sentenza stessa.
Similes cum similibus.
Condivido (anche il commento qui sotto: ci vuole un post su Birmania-Myanmar). In effetti il commento di Argeste è sorprendente ed è anche un lapsus rivelatore: chiaramente la prima domanda che si pone quando si tratta di includere un contenuto su quella voce è "è pro-Ucraina o anti-Ucraina?". Questa lettura politica delle sentenze della Corte EDU è legittima ma a volte fuorviante: può darsi che alla Corte non interessi tanto dare ragione o torto all'Ucraina, quanto accertare se c'è stata una violazione della Convenzione europea sui diritti dell'uomo (del resto, il suo lavoro sarebbe quello...). Un chiarimento sul numero dei morti: è vero che il numero complessivo è 48, ma due dei sei morti negli scontri erano attivisti pro-Maidan. Anzi, le prime vittime furono proprio tra i manifestanti del corteo pro-Maidan, che furono attaccati da un gruppo di militanti federalisti. Comunque, se la voce è incentrata sull'Incendio (o strage, o massacro, ecc.), 42 è la cifra corretta.
Il prossimo post sarà su Birmania-Myanmar? Tanto per restare in tema geopolitico